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Coronavirus, il Viminale precisa: “passeggiate e corse all’aperto sono consentite per scaricare stress”

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di Ufficio Stampa Atletica
UISP Abruzzo&Molise


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 Il Viminale ha diffuso una nuova circolare, firmata dal capo di gabinetto Matteo Piantedosi, per fornire una migliore interpretazione dell’ultimo DPCM firmato da Conte: e così corse e camminate vengono inserite espressamente tra le “comprovate esigenze primarie non rinviabili”.

Per tale motivo, nel modulo di autocertificazione potremo scrivere: “approvvigionamento alimentare, gestione quotidiana degli animali domestici” e “per svolgere attività motoria e sportiva all’aperto, rispettando la distanza interpersonale di almeno un metro“.

In effetti sarebbe stato assurdo il contrario, non solo dal punto di vista dei diritti e delle libertà personali ma anche da un punto di vista scientifico. Proprio l’arrivo del caldo, infatti, aiuta a limitare la diffusione dei virus influenzali (compreso il Coronavirus) proprio perché le persone evitano luoghi chiusi e affollati e trascorrono più tempo all’aperto. Ben venga, quindi, una passeggiata nei parchi, sul Lungomare o nelle isole pedonali, purché si evitino i contatti personali.

Per interpretare in modo corretto il decreto, a quanto chiariscono fonti autorevoli riportate da Adnkronos, occorre tenere conto che la possibilità di uscire e camminare è stata consentita per permettere alle persone di scaricare lo stress delle lunghe giornate fra le quattro mura e per fare un po’ di attività motoria.

Quanto all’autocertificazione: in caso di controllo, si scriverà la motivazione dell’uscita: fare jogging o una passeggiata. Nei casi in cui il cittadino fosse impossibilitato a stampare a casa l’autocertificazione, saranno le forze di polizia a fornirla.

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