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di Ufficio Stampa Atletica
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PESCARA – Il bel tempo in tutta Italia ha favorito la partecipazione: hanno preso il via complessivamente 11.377 atleti alla competitiva e 40.000 alla non competitiva. La partecipazione più massiccia si è registrata a Reggio Emilia, con 7.000 partenti. A seguire con numeri importanti firenze, Roma e Pescara. Da sottolineare i 600 detenuti che hanno corso nel carcere di Bollate a Milano.
Tutti uniti dai valori che Vivicittà trasmette da sempre: diritti, ambiente, solidarietà. Lo slogan di questa edizione di Vivicittà è stato “L’uguaglianza è in gioco”, per sensibilizzare istituzioni e opinione pubblica sul valore della coesione sociale.
In campo maschile, per la classifica generale, successo per Samuele Dini, l’atleta delle Fiamme Gialle allenato dall’olimpionico Stefano Baldini che, ha chiuso al primo posto la prova di Reggio Emilia in 30:45 (tempo compensato), succedendo così nell’albo d’oro a Giovanni Auciello. Il 24enne livornese, che nel 2016 ha vinto l’oro a squadre U23 agli Europei di cross, ha avuto la meglio sul 25enne bosniaco Osman Junuzovic, primo a Sarajevo in 31:00, e su Matteo Morelli che a Reggio Emilia ha chiuso al secondo posto in 31:05.
Segue ad un solo secondo di distacco il keniano portacolori della Vini Fantini Boniface Kimutai Kiplimo che vincendo a Pescara col tempo di 31’06” conquista la quarta posizione generale.
La prova femminile, invece, è stata vinta dalla 23enne di Rovereto Isabel Mattuzzi, che ha chiuso la prova di Arco di Trento in 32:30 (tempo compensato). La giovane specialista delle siepi e del mezzofondo, finalista nei 3000 siepi agli Europei di Berlino 2018, è riuscita a vincere il Vivicittà dopo il terzo posto centrato nel 2017 e il secondo dello scorso anno, quando vinse la serba Ana Subotić. Secondo posto per l’italiana Joyce Mattagliano, che a Reggio Emilia ha vinto in 35:30, terzo per Ilaria Sabatini, vincitrice della prova di Ancona in 36:34.